galleria borghese storia

Quando Papa V Borghese ascese al soglio pontificio, il Cardinale Scipione Borghese, suo nipote, iniziò una sistematica acquisizione di opere d'arte per appagare la sua passione da collezionista. Testimonianze storiche ci riportano di come il cardinale, forte dell'appoggio del Papa, arrivasse in possesso di queste opere nei modi più spregiudicati: sequestri, furti, arbitrarie assegnazioni papali ed acquisti sospetti a prezzi considerati irrisori. Non esiste un vero e proprio inventario delle opere contenute nella villa al tempo di Scipione Borghese, ma sembra che alla fine del 1600 la famiglia del cardinale fosse in possesso di circa 800 capolavori. Sia quest'ultimi che lo sterminato patrimonio immobiliare dei Borghese si conservò intatto fino alla fine del XVIII secolo. Nella villa era conservata anche una meravigliosa collezione di reperti archeologici della Roma Antica e fu proprio questa, nell'800, ad attirare le attenzioni di Napoleone Bonaparte. Molte delle statue classiche romane furono allora trasportate al Louvre ed alcune si trovano ancora lì: pezzo forte della raccolta archeologica del museo. La Galleria fu acquisita dallo Stato Italiano nel 1902 e da allora trasformata in museo. All'originale collezione del Cardinale Borghese si aggiunsero diverse opere, alcune delle quali collocate nella villa nell'800 dalla sorella di Napoleone e dal marito Camillo Borghese, ed altre provenienti da raccolte differenti.

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