galleria borghese struttura

La struttura Ospitata all'interno dell'omonima villa e circondata dal parco pubblico più amato dai romani, la Galleria Borghese ospita la raccolta di opere d'arte del Cardinale Scipione Borghese, collezionista di capolavori ed amico-mecenate di alcuni dei più famosi artisti del 1600. Il cardinale fece costruire la villa appositamente per collocarvi le sue preziose meraviglie, una volta trasformata in museo si è comunque mantenuto il suo stile ed il suo gusto. Il percorso museale infatti non rispecchia criteri didattici, ma piuttosto riflette gli intenti dell'antico proprietario e della sua famiglia. Il museo si divide sui due piani della villa e nelle sale si può ammirare un'incredibile raccolta di sculture del Bernini e altrettanti dipinti di Caravaggio. Si tratta della collezione più importante e vasta delle opere dei due artisti. Capolavori presenti nel museo Gian Lorenzo Bernini David: rappresentato nell'istante prima di colpire il gigante Golia con la pietra che ha in mano, il David del Bernini colpisce in particolare per la percezione che lo spettatore ha dello svolgimento dell'azione. La torsione del busto e lo sguardo concentrato dell'eroe sono i dettagli che rendono “vera” la scultura. Apollo e Dafne: la scultura fa riferimento alla favola di Ovidio secondo cui Apollo, su vendetta di Eros, si innamora della ninfa Dafne. Quest'ultima per sfuggire al dio chiede aiuto al padre, il dio Peneo, che la trasforma in un albero di alloro. Il Bernini rappresenta il proprio il momento in cui Dafne compie la sua metamorfosi: Apollo l'ha raggiunta, ma i piedi e la punta dei capelli della ninfa si sono già trasformati. Caravaggio Giovane con canestro di frutta: splendida prova di rappresentazione dal vero, un primo assaggio della capacità di raffigurare la natura da parte dell'artista che al momento della realizzazione dell'opera non è ancora arrivato a maturazione. La frutta nel canestro mostra le imperfezioni presenti anche in natura e la classica brina autunnale ricopre anche le foglie di vite che adornano il canestro. Madonna dei Palafrenieri: il dipinto fu commissionato dalla Confraternita dei Palafrenieri per decorare il proprio altare dedicato a Sant'Anna, ma presto cadde nelle mani del Cardinale Borghese. Caravaggio dipinse la vergine Maria intenta a schiacciare il serpente del peccato per la salvezza dell'umanità, aiutata in questo dal figlio che poggia il piede sopra quello di lei. In posizione distaccata appare anche Sant'Anna, personificazione della Grazia. Tiziano Amor Sacro e Amor Profano: l'opera fu realizzata in occasione delle nozze di due nobili veneziani, Nicolò Aurelio e Laura Bagarotto. Gli studiosi individuano nel dipinto numerosi livelli di interpretazione, ma in linea di massima si tende a identificare la donna di destra come la Venere Celeste, simbolo di bellezza universale e spirituale, e la donna di sinistra come la Venere Volgare, simbolo della forza generatrice della natura. Canova Paolina Borghese come Venere Vincitrice: commissionata dal marito Camillo Borghese nel 1804, l'opera ritrae Paolina Bonaparte come Venere Vincitrice, riconoscibile dal pomo attribuito alla dea come riconoscimento della sua supremazia nei confronti delle altre divinità femminili. Il Canova, apprezzatissimo scultore dei Bonaparte, volle esaltare il rango sociale e la famosa bellezza di Paolina con questo ritratto di ispirazione antica.

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